venerdì 26 novembre 2010

alla scoperta di Louango

ciao ragazzi come state?
qui tutto bene o almeno ora va tutto bene.
ho preso la malaria ma tutto si è risolto senza complicazioni,si è manifestata
solo con una leggera febbricola e dopo aver preso il trattamento farmacologico
sembra essere svanita ma per essere sicuro presto faro' degli esami del sangue.
altra triste novità...ho perso il cellulare con tutti i vostri numeri e con
tutti i umeri congolesi cosi ho dovuto comperarne un altro...vabbè niente di
grave.sono cose che succedono!
la musica sta procedendo tranquillamente ma da questa settimana iniziero' a
suonare tre volte alla settimana per tre ore a prova...quindi si inizierà
seriamente.
ora vi voglio rendere paertecipi di un'esperienza che ho fatto con Roland e
altri amici un paio di settimane fà.

Quella mattina assieme a Roland,Olivier,Irene e thecia ci avviammo verso il
grand marchèt per prendere il bus che ci avrebbe condotto a Louango.
Arrivati al grand marchèt comprammo delle provviste per il pranzo e qualche
bevanda fresca da bere durante l'attesa del bus,un'attesa che ci fece perdere
un paio d'ore e che ci costrinse a prendere un taxi visto che il bus non
arrivo'.
Partimmo alla volta di Louango,un villaggio in riva al mare dove ancora la
natura scandisce i ritmi di vita delle persone e dove,come una madre,sfama i
suoi figli con i propri frutti.
Oltre a questo Louango è un posto carico di storia visto che è stata la porta
del non ritorno per molti congolesi ed africani durante la tratta negriera.
Partimmo,percorremmo chilometri e strada facendo vedevo il paesaggio davanti
ai miei occhi cambiare faccia,man mano che ci allontanavamo dal marchèt la
natura si faceva sempre piu' intensa e dominante finchè arrivammo ad un punto
dove la strada era circondata dal verde brillante degli alberi e dell'erba,
dove il cielo con il suo azzurro segnava un contrasto netto tra lui e la terra
tra corpo e spirito tra materia ed essenzae dove il riflesso del mare in
lontananza brillava donando vita al nostro orizzonte.
Usciti dalla strada principale arrivammo ad un punto dove l'autista del taxi
ci consiglio' di continuare a piedi visto la bellezza del paesaggio e noi senza
replicare ascoltammo il consiglio e ci incamminammo.
Percorremmo una strada costeggiata in entrambi i lati da grossi alberi di
mango ed i ragazzi mi spiegarono che proprio in quegli alberi i loro antenati
vennero legati con grosse catene per poi essere frustati,seviziati e le donne
anche violentate.
Chi si dimostrava forte veniva imbarcato mentre gli altri venivano anche
lasciati morire.
A percorrere quella strada la vergogna mi tolse le parole al pensiero che i
loro antenati al tempo venivano frustati mentre i miei frustavano.
Ma la cosa che mi dava forza e coraggio era che in quel giorno l'europeo e
l'africano si trovavano sulla stessa strada libera da schiavitu' legati
solamente da uno spirito di fratellanza che ,nonostante il passato triste e
crudele li faceva sorridere al presente e al futuro coscienti del fatto che
nulla di cio' che era successo doveva venire dimenticato anzi ognuno a suo modo
avrebbe contribuito a far conoscere la storia di quel posto sapendo che per
guardare avanti e voltare pagina era necessario perdonare ma non dimenticare.
Dopo aver scattato qualche foto continuammo il percorso ed arrivammo ad un
piccolo cimitero(per preti cristiani) con nelle vicinanze un grande crocifisso
e vicino una sorta di obelisco con scolpita la faccia di qualche "celebrità"
ecclesiastica che chissà con quale metodo contribui' a convertire la tradizione
religiosa di quel posto,prima e di tutto il Congo e non solo,poi.
Ai piedi dell'obelisco c'era scritto:
CRUX ET AMOUR,ADUNIAT REGNUM TUUM
TRAVAILLONS,NOUS AVONS L'ETERNITè POUR REPOSER.
Era infatti in quel posto,a Louango, che era sorta la prima chiesa cristiana a
Pointe Noire che poi rapidamente si diffuse in tutto il Congo.
Nei pressi del crocifisso c'era la scuola,un edificio non molto grande capace
di ospitare una settantina di ragazzi,che ci lasciammo alle spalle per
continuare il nostro cammino.
Strada facendo Olivier mi fece conoscere vari tipi di piante,medicinali,
culinarie e addirittura una pianta,anzi direi un arbusto,che con il solo
contatto della scarpa si lasciva cadere come a morire per poi,dopo qualche
minuto ritornare ad aprirsi..chissà quale sorta di difesa attuava.
Arrivati al villaggio ci fermammo ad ammirare il paesaggio,il posto era
magnifico,la natura rigogliosa offriva scorci da cartolina per poi creare delle
barriere alberate per poi ancora donare nuovi scorci differenti dai precedenti
come se tutto cio' fosse stato calcolato.
Arrivammo alla spiaggia dove un pescatore ci chiese di aiutarlo a spingere la
canoa pesantissima in acqua,dopo qualche sforzo ecco che l'imbarcazione prese a
galleggiare nell'acqua atlantica ed il pescatore con esperienza e destrezza ci
sali' sopra per andare a recuperare le reti che aveva posizionato al mattino e
godere dei frutti che il mare,anche in quel giorno,gli aveva donato.
Era l'ora del tramonto i colori erano variegati e di un'intensità unica,il
riflesso del cielo sul mare,questa volta,pareva legare i due elementi come in
un connubio perfetto rendendoli una cosa sola...qui lo stupore davanti a tanta
bellezza ci fece soffermare per godere di quel momento magico.
Eravamo in cinque ma in quell'istante ognuno pareva essere solo con se stesso,
ognuno immerso nei suoi pensieri immerso nelle profondità del proprio io,come
se,guardando quel paesaggio ognuno di noi potesse guardarsi dentro per cercare
di trarne qualche insegnamento.
All'improvviso sentii una voce chiamarmi,era Olivier che mi invitava ad andare
visto che il sole era ormai tramontato.
La strada del ritorno fu illuminata dall luna e dalle lucciole,accompagnata da
un sottofondo di cicale e altri animali che popolavavo quel paradiso che mi
promisi di rivedere.

questo è quanto abbiamo vissuto a Louango.
è stata una bella esperienza
carica di sensazioni
spero di averne trasmesse almeno un po'
un abbraccio Marco.

11 commenti:

  1. In una notte blu,
    con un cielo chiaro,
    un campo di bambù mosso dal vento,
    io mi trovavo lì
    perchè sentivo che
    dovevo esserci potevo vivere...

    Dont' forget your past

    Ho visto l'uomo che
    nessuno ha visto mai
    si dice in giro che
    arrivò in catene
    parlò col sole e poi
    divenne libero
    e da quel giorno in poi
    si iniziò a sorridere

    BE BLESSED TO BE WITNESS
    Lara e Italo

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  2. Emozioni forti
    Parole dettate dal cuore
    La scelta più azzeccata!!!!!

    sergio

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  3. yes rasta!!!blaze up the fire

    mauro

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  4. Eccezionale: perdonare ma non dimenticare.


    IRIE

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  5. Marco,
    io e Italo ti salutiamo, partiamo domani per il Brasile...quindi i pensieri che ti arriveranno per i prossimi 20gg correraro lungo l'equatore alle stesse temperature...un abbraccio, passo un buon Natale!

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  6. un abbraccio da sotto la neve francese!

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  7. Ciao Marco!Tanti auguri di Buon Natale!!! E'sempre bello leggere le tue esperienze in terra di Africa e oggi le abbiamo condivise con la zia Gigliola, Maurizio e Mirella! Ti auguriamo un buon proseguimentoe e di vivere appieno questa tua magnifica avventura!!Un abbraccio immenso da tutti Noi! Leo, Fra, Fede, Lola, Mauri e Mire

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  8. ciao bello,buon natale,da naz,giulia e tutti gli altri,un abbraccio e continua a godere della semplicità

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  9. Buon Natale Marconji!!fai attenzione alle bufere di neve,mi raccomando!ti chiamo tra un paio di giorni.un abbraccio
    Mauro

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  10. buon anno marco...penso che sia già iniziato BENONE eh?

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  11. hey marco nuove nuove?
    facci sapere, il mio indirizzo mail è sempre quello
    enjoy!
    pier

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